OK
Questo sito utilizza i cookie per fornire servizi migliori ai suoi utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookies. Maggiori informazioni
  • Stacks Image 5

    Caption Text

    Link
  • Stacks Image 6

    Caption Text

    Link
  • Stacks Image 7

    Caption Text

    Link
  • Stacks Image 14

    Caption Text

    Link
I MATERIALI NATURALI

Sono stati i primi ad essere usati nell’antichità, grazie alla loro presenza in natura:
pietre , marmi, graniti, ciottoli , conchiglie, cristalli, etc.,
essi consentono grazie alla loro consistenza , inalterazione dei colori nel tempo e lavorabilità , elementi indispensabili per le proprie creazioni e testimonianze.  

La bellezza del mosaico non dipende dalla preziosità dei materiali , ma dall’abilità e genialità del mosaicista, che con materiali semplici può ottenere opere di rara bellezza.

Particolare attenzione negli ultimi anni è stata data alla rivalutazione del marmo per la creazione di pavimentazioni, tavoli, greche, opere musive in genere:
tagliato a spacco, levigato, lucidato, anticato o al naturale , questo materiale si presta grazie al formato delle sue tessere e ai suoi colori al più svariato utilizzo.

Normalmente vengono utilizzate tessere da cm.1x1 fino a tessere da cm. 3x3


I MATERIALI ARTIFICIALI

Sono stati fabbricati sin dall’antichità per supplire alle carenze coloristiche e di lavorabilità dei materiali naturali.
Il vetro , opportunamente colorato e trattato in modo da consentire il taglio con gli attrezzi del mosaicista, offre una infinità di colori e sfumature capaci di soddisfare ogni esigenza espressiva.
 
Questo materiale vitreo prende il nome di smalto.
La tessera standard di smalto è di mm.13/16x10x6/7ca.
Tessere di spessore inferiore vengono chiamate
piastrina.

Oltre allo smalto e piastrine si possono utilizzare 
i filetti (aventi forma di listello con uno spessore che varia da mm.0,5 a 2 o più mm.e con una larghezza che varia da 1-2 mm. sino ad 8-10 mm.) , murrine (trattasi di filetti assemblati e poi fusi insieme per ottenere particolari disegni multicolori),  smalti trasparenti , materiale vetroso da rivestimento(utilizzato per decorare bagni, piscine, facciate) e ori (una lamina sottilissima di oro 24 kt. viene fusa tra due lastre di vetro, tessera standard mm.10x10x4-6.
Bianco , giallo, colorato, liscio, bugnato, screpolato, l’oro riesce a soddisfare ogni esigenza dando all’opera realizzata particolare valore e bellezza).
 
Altri materiali artificiali utilizzabili nella creazione di mosaici sono
la ceramica, il cotto, il gres, opus romano, etc.

PISCINA MOSAICO MARMO

  • Stacks Image 1049
  • Stacks Image 1052
  • Stacks Image 1055
  • Stacks Image 1058
  • Stacks Image 1061
  • Stacks Image 1064
  • Stacks Image 1067
  • Stacks Image 1070

LA STORIA DEL MOSAICO

LE ORIGINI DELL'ARTE MUSIVA 
La parola "mosaico" deriva dal greco e significa «opera paziente, degna delle Muse». Senza dubbio rappresenta una delle più alte espressioni dell'arte e uno dei più antichi e appariscenti mezzi d'ornamentazione, tramandateci fin dall'epoca romana. L'origine del mosaico si perde nel tempo, sviluppandosi come parte integrante dell'architettura: comunemente si fa risalire alla pavimentazione a ciottoli in uso a Creta, che però non presentava una superficie piana, in quanto venivano utilizzate pietre naturali. L'arte musiva vera e propria consiste nel comporre un disegno a soggetto o con fregi e disegni geometrici, utilizzando piccole "tessere" o tasselli di pietre naturali, terrecotte o paste vitree. Le tessere, tagliate a mano, vengono fissate su uno strato di cemento o mastice. La tecnica antica era decisamente più complicata di quella attuale: Plinio (scrittore romano del I secolo d.C.) e Vitruvio (architetto romano del I secolo a.C.) ce ne lasciarono chiare indicazioni. La sostruzione (lo strato su cui fissare le tessere) era composta da più strati: lo "statume", un agglomerato di ciottoli, il "rudus", composto da tre parti di pietre spezzate e una di calce, e il "nucleus", fatto di coccio pesto e calce, e infine uno strato sottile d'intonaco su cui andavano inserite le tessere.

IL MOSAICO IN ETA ROMANA 
Nei primi secoli a. C. i mosaici policromi raggiunsero uno sviluppo .assai vasto. Si può dire che non vi fosse casa signorile che non ne avesse almeno uno: poteva essere un fregio ornamentale su muro, una pavimentazione, una iscrizione di saluto per gli ospiti su colonne o pareti e altro ancora. Le tecniche erano diverse a seconda della finalità dell'opera: un mosaico pavimentale, ad esempio, richiedeva una tecnica differente da quello murale, dal momento che ci si doveva camminare sopra. I soggetti musivi erano assai vari: ve n'erano di mitologici, storici e contemporanei all'epoca in cui erano stati fatti come ad esempio "la corse di bighe di piazza Armerina in Sicilia". I mosaici con tessere auree, care all'epoca bizantina, risalgono in genere al III sec. d.C. secolo, ma di recente sono state scoperte figure lumeggiate in oro nella Domus Aurea neroniana in Roma.L'arte del mosaico coi romani aveva raggiunto vette di perfezione tuttora visibili nei pavimenti delle Villae patrizie. I mosaici antichi, ancora non sufficientemente studiati, costituiscono una fonte ricchissima di conoscenza, sia per la pittura dell'epoca andata perduta che per la mitologia.

I CAPOLAVORI BIZANTINI 
Quando la civiltà romana cadde sotto i colpi dei barbari invasori, l'arte traslocò presso le sicure terre d'oriente: a Bisanzio e nel resto dell'Impero d'Oriente, si formarono scuole di mosaicisti che produssero opere grandiose; sotto la spinta della nuova religione, il cristianesimo, i muri delle basiliche si vestirono di miliardi di piccole tessere colorate. Il mosaico bizantino, pittura per l'eternità, da oltre mille anni affascina per l'abbagliante splendore delle sue immagini sacre. Anche se sono opere artigianali, i mosaici seguono con precisione il variare del gusto e la problematica delle altre arti. Si può dire che nel mosaico bizantino c'è perfetta unione d'arte e mestiere, un'eccellenza raggiunta dall'insieme di ricchezza suggestiva e luminosità che scaturiscono da quei piccoli frammenti di colore che sono le tessere. Ognuna pare avere una propria autonomia e una precisa individualità per il modo irregolare in cui vengono collocate sul piano. Offrendosi alla "luce, che proviene da diverse parti, esse producono un irraggiamento luminoso incomparabile, dando l'impressione di essere esse stesse fonte di luce: dopo averla assorbita, esse rimandano la luce in irraggiamenti multipli che rischiarano anche un ambiente cupo. Se ne ha un mirabile esempio nella tomba di Gallia Placidia a Ravenna, opera bizantina del V secolo. L'applicazione di tale tecnica continua nelle riproduzioni della Scuola del Mosaico ravennate, fedele al mestiere degli antichi artigiani.

LA RINASCITA DELL'ETA MODERNA 
Dopo i fasti del periodo bizantino, il mosaico conobbe un lungo periodo di decadenza: il tentativo d'imitare la pittura relegò il mosaico in una nicchia secondaria per secoli. Nel Settecento nuove tecniche di fabbricazione delle tessere in smalto vetroso misero a disposizione una gamma.cromatica paragonabile a quella pittorica, determinando una vera rinascita dell'arte musiva. In virtù del sempre più perfetto mimetismo con la pittura, che già il mosaico superava in durata, crebbe l'apprezzamento delle classi più abbienti. Oltre alle nuove tecnologie nella resa del colore, si diffusero anche nuove tecniche di costruzione della superficie mosaicata, sempre a partire dai metodi romani. In particolare divennero di gran moda le opere in mosaico minuto, che permetteva ottimi risultati anche su superfici molto piccole e che venne applicata nella decorazione di oggetti d'uso personale o d'arredamento: tabacchiere, gioielli, porta-profumi, vasi, quadretti, piani di tavolo... Questa produzione di lusso si diffuse presso papi, diplomatici, aristocratici, ceti abbienti: Roma conobbe un periodo di enorme fortuna nelle esportazioni di mosaico minuto, i cui soggetti si richiamavano spesso alle tematiche antiche, riscoperte grazie agli scavi che fecero riemergere le meraviglie di Ercolano e Pompei.

IL FASCINO INTRAMONTABILE DEL MOSAICO 
Oggi il mosaico è utilizzato come elemento decorativo in cui eleganza e suggestione si fondono in tal misura che, se gli artisti bizantini non possono tuttora definirsi superati, possono dirsi egregiamente affiancati. La produzione di antichi mosaici con tecniche moderne assicura la perfezione dell'effetto decorativo in tempi brevi e con garanzia di saldezza, cosa in realtà valida per ogni tipo di lavorazione musiva. Grazie al fecondo e produttivo interscambio tra artigiani e designer, il mosaico sta scoprendo ambiti e superfici nuove: in questo modo vengono realizzati oggetti che hanno in loro il tocco dell'arte, il segno tangibile e riconoscibile della mano dell'artista-artigiano. Quest'arte-mestiere scopre una "flessibilità d'uso" mai avuta prima e, grazie alla facilità d'abbinamento con materiali diversi quali il legno, il metallo, il marmo, le ceramiche, il vetro, il gesso e lo stucco, può rispondere alle esigenze di una progettistica che esiga infinite proposte creative e possibilità compositive adattabili al gusto e allo stile personale. La formula dell'artigianato artistico sta risultando sempre più vincente in un mondo stanco dell'appiattimento dovuto alla produzione industriale di massa, teso con favore crescente verso l'oggetto fatto ad arte, unico o realizzato in limitatissimi esemplari.